Il prestito contro cessione del quinto è un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti, come il prestito personale.
A differenza del prestito personale, la cessione del quinto non può avere una durata superiore a 120 mesi ed il rimborso delle rate viene effettuato – anziché dal richiedente il finanziamento – dal Suo datore di lavoro o dall’istituto pensionistico/previdenziale che trattiene la rata mensile direttamente dalla busta paga del dipendente o dal cedolino della pensione e provvede a versarla a favore dell’Istituto che ha erogato il prestito.
Sia per i prestiti contro cessione del quinto che per la Delegazione di pagamento non sono richieste garanzie particolari ma, per tutti e tre i prodotti, è prevista una copertura assicurativa obbligatoria – stipulata da Agos con pagamento del premio a esclusivo carico della Società – contro il rischio di decesso del dipendente/pensionato e contro il rischio di perdita di impiego (solo dipendenti).
La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta da dipendenti pubblici, statali o privati.
Il datore di lavoro (Terzo obbligato) anche in base alla categoria di appartenenza del soggetto richiedente – pubblica amministrazione, ente pubblico o privato – deve però soddisfare alcuni requisiti come, ad esempio, dimostrare la sua solidità economica e avere un numero minimo di dipendenti normalmente fissato a 16.
In generale, data la particolare tipologia di prestito, il richiedente deve fornire, oltre ai propri dati anagrafici e personali, alcuni documenti/informazioni aggiuntivi inerenti la Sua posizione lavorativa e reddituale, quali ad esempio:
- il certificato di stipendio, rilasciato dall’amministrazione della propria azienda, che riporta, tra l’altro, la data di assunzione, la retribuzione lorda e netta (annua e mensile), le eventuali trattenute o pignoramenti già presenti sullo stipendio, l’eventuale ammontare del TFR maturato;
- l’ultima busta paga.
L’ammontare massimo del prestito contro cessione del quinto dipende, infatti, anche dagli anni di anzianità lavorativa, dal TFR cumulato, dall’ importo della retribuzione o della pensione mensile: quanto maggiore sarà la retribuzione riscossa, ad esempio, tanto maggiore potrà essere la rata mensile sostenibile.
Sia in caso di Cessione del quinto che di Delegazione di pagamento, a seguito dell’adesione di Agos al Protocollo Assofin/ABI – AACC per i prodotti in questione, il richiedente deve compilare e sottoscrivere un apposito questionario informativo, contenente un set minimo di domante definite a livello associativo.
Delegazione di pagamento: se il dipendente richiede la cessione di un ulteriore quinto del proprio stipendio, può stipulare con il finanziatore anche un contratto di “delegazione di pagamento” (c.d. “doppio quinto”).
A differenza della cessione del quinto, che il Datore di lavoro non può rifiutare, l’erogazione di questo secondo prestito è subordinata al ricevimento dell’atto di benestare rilasciato dal Datore di lavoro.
Cessione del quinto della pensione: si tratta di prestito strutturato in maniera analoga alla cessione del quinto dello stipendio, da cui si differenzia per il Terzo obbligato (Ente Previdenziale anziché Datore di lavoro).
Come precisato anche nella Guida sul Credito ai Consumatori “I pensionati non possono cedere un ulteriore quinto della propria pensione; possono richiedere solo la cessione di un quinto, perché per loro esiste il limite di una sola trattenuta sulla pensione, che non può superare il quinto della somma mensile percepita”.